Fast and furious GIOCO
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Tempi duri per gli amanti dei giochi di corse che puntano alla pura simulazione, alla resa perfetta sia graficamente che tecnicamente di tutto ciò che riguarda il mondo dei motori a due e a quattro ruote. Una categoria piuttosto screditata negli ultimi tempi, che offre ai propri seguaci pochi titoli con i quali divertirsi, come ad esempio Gran Turismo 4 e Tourist Trophy. Tutto il resto rappresenta di contro assetti super-sportivi, cerchioni da 18 pollici e serbatoi dell’ormai mitico NOS, ovvero il protossido di azoto, in grado di offrire prestazioni di qualità elevata se iniettato nel carburatore di un qualsivoglia veicolo. Tutto ciò insomma che ha reso grandi alcuni titoli di successo come Midnight Club, Need for Speed e Juiced, e che ha visto il declino di altre gloriose serie come Colin Mc Rae Rally e V-Rally.
Una “moda” nata dal mondo del cinema grazie a “The Fast and The Furious”, lungometraggio datato 2001 che ripercorre le avventure di un poliziotto in incognito infiltrato nel giro delle corse clandestine. Dopo un seguito poco convincente apparso due anni dopo, “2 Fast 2 Furious, si attende ora nelle sale di tutta Europa il terzo attesissimo film, “The Fast and The Furious: Tokyo Drift”. Un prosieguo che non ha come unica novità l’ambientazione su suolo nipponico, ma anche la comparsa per la prima volta di un videogioco abbinato: l’omonimo "Tokyo Drift” appunto, prodotto dall’accoppiata giapponese Namco-Bandai, è pronto a far vedere chi comanda nel mondo dei racing arcade.
http://www.everyeye.it/ps2/view.asp?id_ ... tokyodrift
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Uno degli elementi vincenti che ha reso tanto popolari questo genere di giochi è senz’altro la possibilità di personalizzare i propri bolidi con ogni tipo di “special part” possibile e immaginabile. Dallo sticker di tendenza (a questo proposito Namco promette alcune sorprese legate ai suoi più famosi brands, come Pac Man, Tekken e Soul Calibur) al cerchione, dallo spoiler anteriore a quello posteriore, senza dimenticare una centralina ed una nuova iniezione turbo, ogni cosa è ammessa per migliorare aerodinamica, stile e potenza del nostro veicolo. In questo titolo, avendo a nostra disposizione una metropoli intera, non avremo problemi a trovare fornitori e garage in grado di rivoluzionare tutto ciò che desideriamo, a patto di avere soldi a sufficienza. La principale modalità del titolo, denominata “Campagna”, ha come evidente scopo quello di partire dal rango di "zero assoluto" e farci strada nel mondo delle corse underground grazie a vittorie e prestazioni di classe. Avendo a disposizione in principio solamente qualche spicciolo, non potremo certo fare miracoli con trabiccoli quali Eclipse GSX del 1996, 180SX Type X del 1989, Silvia S13 K's e RX7 R1. Dopo alcuni primi settaggi, limitati però dal portafoglio vuoto, cominciamo con il gioco vero e proprio, che ci offre una totale libertà di azione; tra strade illuminate da migliaia di neon o piccoli sobborghi periferici, possiamo scegliere dove andare, chi sfidare e quali locali o negozi frequentare anche grazie all’utile mappa simile a quella presente in GTA. Il gioco insomma sembra proporci un'atmosfera macchiata dalle tinte Action ed RPG, dove i nostri sforzi vengono trasformati in potenziamenti e ottimizzazioni del party; o in questo caso, del parco macchine.
Abbiamo già parlato della natura arcade di questo titolo, ma non bisogna pensare che tutti gli elementi del gioco siano volutamente troppo "leggeri". La vita da strada, ad esempio, sembra essere ben resa: nel mondo delle corse clandestine avremo a che fare con una miriade di personaggi diversi, ognuno però con la propria identità ed il proprio stile di guida. Sarà quindi importante conoscere e studiare i nostri avversari, al fine di assettare il proprio mezzo in modo tale di competere alla pari. Una gara improntata sulla velocità, ad esempio, ci porterà a potenziare il motore mentre con uno sfidante abile nelle curve dedicheremo le nostre modifiche sul reparto gomme e trasmissione.
Oltre alla vita di strada, il realismo contagia anche alcuni particolari fondamentali per un gioco di corsa, come il senso di velocità. Quando si toccano punte di 250 o 300 km/h sembra proprio di sfrecciare velocissimi, grazie ad appropriati effetti “blur” (ovvero la sfumatura di alcuni particolari su schermo).
La difficoltà sembra essere alla portata di tutti, con una dedica particolare a chi non ha mai toccato un gioco di corse. Alcuni specifici tutorial (come quelli dedicati al cambio manuale o alla sgommata in curva) aiutano molto spesso a migliorare la propria tecnica di guida ed il rendimento in generale nelle gare. Inoltre speciali indicatori come il “Drift Meter” ci aiuteranno a capire come sgommare correttamente, riuscendo così a realizzare curve perfette senza andare fuori giri o in testa coda. Una capacità molto utile in alcune gare speciali che potremo vincere non arrivando primi, bensì mostrando il miglior stile di guida.
Una “moda” nata dal mondo del cinema grazie a “The Fast and The Furious”, lungometraggio datato 2001 che ripercorre le avventure di un poliziotto in incognito infiltrato nel giro delle corse clandestine. Dopo un seguito poco convincente apparso due anni dopo, “2 Fast 2 Furious, si attende ora nelle sale di tutta Europa il terzo attesissimo film, “The Fast and The Furious: Tokyo Drift”. Un prosieguo che non ha come unica novità l’ambientazione su suolo nipponico, ma anche la comparsa per la prima volta di un videogioco abbinato: l’omonimo "Tokyo Drift” appunto, prodotto dall’accoppiata giapponese Namco-Bandai, è pronto a far vedere chi comanda nel mondo dei racing arcade.
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Abbiamo già parlato della natura arcade di questo titolo, ma non bisogna pensare che tutti gli elementi del gioco siano volutamente troppo "leggeri". La vita da strada, ad esempio, sembra essere ben resa: nel mondo delle corse clandestine avremo a che fare con una miriade di personaggi diversi, ognuno però con la propria identità ed il proprio stile di guida. Sarà quindi importante conoscere e studiare i nostri avversari, al fine di assettare il proprio mezzo in modo tale di competere alla pari. Una gara improntata sulla velocità, ad esempio, ci porterà a potenziare il motore mentre con uno sfidante abile nelle curve dedicheremo le nostre modifiche sul reparto gomme e trasmissione.
Oltre alla vita di strada, il realismo contagia anche alcuni particolari fondamentali per un gioco di corsa, come il senso di velocità. Quando si toccano punte di 250 o 300 km/h sembra proprio di sfrecciare velocissimi, grazie ad appropriati effetti “blur” (ovvero la sfumatura di alcuni particolari su schermo).
La difficoltà sembra essere alla portata di tutti, con una dedica particolare a chi non ha mai toccato un gioco di corse. Alcuni specifici tutorial (come quelli dedicati al cambio manuale o alla sgommata in curva) aiutano molto spesso a migliorare la propria tecnica di guida ed il rendimento in generale nelle gare. Inoltre speciali indicatori come il “Drift Meter” ci aiuteranno a capire come sgommare correttamente, riuscendo così a realizzare curve perfette senza andare fuori giri o in testa coda. Una capacità molto utile in alcune gare speciali che potremo vincere non arrivando primi, bensì mostrando il miglior stile di guida.