Ci caricarono su dei mezzi, tra l'altro pessimi, piccoli, e ci avviammo. Durante il tragitto osservai i miei compagni di viaggio: nemmeno loro sapevano nulla probabilmente, le loro faccie erano abbattute, avevano uno sguardo perso nel vuoto. Nessuno di noi sapeva cosa sarebbe successo, ne dove stavamo andando.
Il viaggio fu lungo e stremante, ci dirigevamo verso una zona non colonizzata, priva della traccia umana tranne che forse per la strada che percorrevamo.
Alla fine arrivammo pure a destinazone. Questo grosso edificio che imponeva in mezzo al nulla, cupo. Ci scaricarono come merce al porto, e ci fecero entrare di fretta.
Poi ancora attesa, in quello che sembrava il salone principale. Attesa, attesa, attesa....
Finchè non accadde qualcosa che smosse tutti. Ci portarono in una stanza, piena di elaboratori elettronici, e ci fecero sedere.
Solo allora capii. Era un test. Probabilmente qualche forma di reclutazione, qualche metodo per scovare cavie adatte agli esperimenti del governo, o forse.... no. Niente, non sapevamo nulla.
Ci diedero carta e penna, scrivemmo, e poi uscimmo dalla stanza. L'attesa era ormai mia compagna di viaggio.
A quel punto ci fecero ritornare dentro, spostarci, muoverci, tutte cose che si ripetevano all'infinito, come se non potessimo sostare troppo in un punto.
Fu allora che iniziarono a chiamarci a quello che sembrava il cospetto supremo. Uno alla volta, andavamo, e poi ritornavamo nella grossa stanza iniziale, quella da dove tutto era partito, e dove tutti finivamo.
Arrivò il mio turno, e degli individui cupi e macabri mi fissavano mentre uno di loro mi disse che "non ero idoneo". Non ero idoneo. A che cosa? Perchè? Per quale motivazione mi trovavo li?
Mi fecero uscire assieme agli altri. Avevo stretto qualche amicizia, sperando che potesse continuare.
Fu solo allora che vidi i miei compagni di viaggio, lontani simili miei, prendere una via diversa dalla mia. Che cosa significava tutto ciò? Perchè, continuavo a chiedermi.
Li vidi sparire nell'oscurità. Fu quella l'ultima volta che ebbi un loro contatto.
Dove andavano? Perchè loro si, e io no? Non so se fosse stato un bene che io non fossi passato o meno, non so dove sarei andato, e perchè lo avrei fatto, se fossi passato, non so se mai dovrò passarci anch'io nella mia vita. So solo che ora sono qui, nel mio alloggio, tentando ancora adesso di capire le sensazioni che provano.
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E' fin commovente.
